La storia


L'IPAB porta il nome del Canonico Mons. Pasquale Pennisi Alessi nato ad Acireale il 07 novembre 1868 e morto a Roma il 18 luglio 1916. Secondogenito del Barone Agostino Pennisi, appartiene al nobile casato dei Baroni Pennisi di Floristella.
La famiglia possiede vasti feudi e una serie di importanti miniere di zolfo, fra cui quella nei pressi di Valguarnera Caropepe (EN)dove oggi è stato istituito l'omonimo parco minerario ed ivi si trova il palazzo del barone.
La famiglia fu molto in vista nella nella seconda metà del XIX secolo per alcune iniziative, fra cui la realizzazione delle terme di Acireale e dell'attiguo Hotel des Bains in stile liberty, che accolse diversi illustri ospiti, fra cui Umberto I di Savoia e la Regina Margherita e Richard Wagner e la famiglia.
Inoltre, il padre fu un noto numismatico e la collezione di famiglia oggi costituisce il cosiddetto Monetario Floristella, formato da migliaia di pezzi rari ed unici. Attualmente la collezione è esposta presso il museo archeologico regionale di Siracusa ed è in attesa di collocazione presso la città di Acireale.
Alla sua famiglia si deve anche la costruzione del palazzo Pennisi di Floristella di Acireale sito in piazza L. Vigo la cui facciata è dell'architetto Mariano Falcini.
In linea con la storia della Sua famiglia, molte furono le azioni benefiche portate avanti da Mons. Pasquale Pennisi Alessi; egli fu ordinato sacerdote il primo gennaio del 1894, diventando per tutti " Padre Don Pasqualino ". Iniziò la sua missione presso l'oratorio Festivo San Luigi, ed il canonico Martino Calì Fiorini, lo inserì nella direzione dell'opera benefica.
Don Pasqualino fu uno dei principali protagonisti della storia dell'oratorio, infatti pensò subito ad un oratorio festivo più moderno e più ampio che potesse raccogliere i fanciulli della città, specie quelli di condizione umile e povera.
Spronato in questo intendimento dal Vescovo Mons. Genuardi e aiutato dai rapporti di fraterna amicizia che lo legavano al Sac. Vincenzo Valastro, acquistò tutto il complesso di case che sorgevano attorno all'oratorio e con un progetto redatto dall'ing. Vincenzo Paradiso, dopo la necessaria demolizione, si iniziò la costruzione dell'opera sulla via Galatea.
I lavori durarono quasi cinque anni, e alla fine venne realizzato un grande edificio rettangolare in cui sono inseriti un salone che funge da cappella - teatro, e diverse sale per la direzione, l'insegnamento della dottrina cristiana, le scuole e un ampio campo per l'attività sportiva.
Si distinse inoltre quale benefattore per l'ampliamento della chiesa, la costruzione dell'attuale facciata e la realizzazione della volta in pietra pomice nera del presepe settecentesco di Acireale. Incaricò anche il valoroso ceroplasta locale Mariano Cormaci per arricchire il Presepe di nuovi personaggi.
Il Fratello Angelo con testamento olografo dell'11 maggio 1932 fondò quest'opera che venne riconosciuta IPAB ed eretta Ente Morale ai sensi della legge 17 luglio 1890 n. 6972, con decreto del Presidente della Regione Sicilia n. 190/A del 7 maggio 1955.
Successivamente l'Assessore agli Enti Locali con D.A. n. 741 del 11 novembre 1987 ha dichiarato l'Ente Istituzione Pubblica di Assistenza e beneficenza.

Cosa sono le IPAB - Riferimenti storici e normativi

Le Istituzioni di assistenza e beneficenza (IPAB) nascono in Italia con la legge Crispi del 1890 con la quale si tenta di inquadrare giuridicamente i tanti istituti pubblici gestiti da privati, per la maggior parte cattolici, che si occupavano fin dall’ottocento di poveri, malati, orfani e anziani.
A tal fine, si ritiene necessario citare l’art. 1 dalla legge 17 luglio 1890 n° 6972 che così recita: “ Le IPAB sono Enti di diritto pubblico che hanno in tutto o in parte il fine di prestare assistenza ai più poveri o provvedere all’educazione, all’istruzione, all’avviamento a qualche professione, arte mestiere o in qualsiasi altro modo, il miglioramento morale ed economico.”
Le IPAB, essendo Enti di diritto pubblico operano sotto il controllo e la vigilanza della regione, ai sensi di una legge del 1977 che trasferisce l’amministrazione delle IPAB dallo stato alle regioni, e le stesse, svolgono attività socio-assistenziale in favore dei soggetti deboli e/o a rischio.
Fu una legge della regione Sicilia la n° 22 del 1986 la prima attraverso una serie di norme finalizzate al riordino dei servizi, delle attività socio assistenziali e delle Ipab, che oseremmo definire all’avanguardia rispetto a tutte le altre regioni d’Italia, a incidere profondamente sul livello dei servizi da erogare ai cittadini, che tentò di dare attuazione a quanto preannunciato nell’art.24 della legge regionale 2 gennaio 1979 n°1.
La legge 22/86, infatti, non solo adempie allo spirito dell’art.24 della l.r. n°1/79 ma fu una vera riforma dell’assistenza raggiungendo un duplice obiettivo: razionalizzazione delle attività e ricomposizione delle competenze.
L’obiettivo primario della legge era il perseguimento di una maggiore efficienza nell’azione degli Enti locali, anche mediante la valorizzazione delle strutture degli Enti assistenziali pubblici e privati nell’ambito di una programmazione su base pluriennale.
Il titolo V di tale legge è dedicato alle IPAB, e per le enunciazioni contenute negli articoli che lo compongono si ritenne che per le IPAB si profilava il momento della svolta.
Infatti il legislatore attraverso la norma aveva conferito alle IPAB il ruolo di Enti strumentali dei Comuni, ciò avrebbe preteso che i due Enti procedessero in maniera parallela nelle scelte e non come è avvenuto che si sono considerati due estranei.
Ancora oggi questi Enti restano in attesa di una ulteriore riforma più volte annunciata dai governi regionali che si sono susseguiti ma ad oggi non formalizzata.